Chirurgia della Cataratta

Chirurgia della Cataratta

Cataratta e Chirurgia della Cataratta

Chirurgia della Cataratta: La Cataratta è una opacizzazione del cristallino, lente biconvessa a potere diottrico variabile posta all’interno del bulbo oculare. È la causa più frequente di ipovisione in età adulta-senile nel mondo.

Storia della Chirurgia della cataratta

La cataratta come entità patologica è conosciuta da migliaia di anni. Ciò nondimeno, sino alla metà del secolo XVII si ipotizzava che la cataratta fosse un coagulo di umore marcio dietro la pupilla, in grado di bloccare l’emanazione dello spirito visivo dall’occhio, interferendo così con la vista.

Uno degli interventi più diffusi nel passato era la reclinatio della cataratta, che consisteva nell’inserire uno strumento acuto nell’occhio e nel dislocare la cataratta nel corpo vitreo. Nella seconda metà del XVIII secolo vennero proposti dai Dr. Daviel e Sharpdue differenti tecniche chirurgiche, antesignane delle più moderne ICCE (IntraCapsular Cataract Extraction) ed ECCE (ExtraCapsular Cataract Extraction). L’ICCE fu ideata nel 1961 dal Dr. Krawicz ed è attualmete in disuso tranne che nei paesi poveri del mondo; l’ECCE fu ideata nei primi anni ’80 e può essere ancora impiegata in alcuni casi complicati. La moderna FACO fu ideata alla fine degli ’80 dal Dr. C. Kelman.

Cataratta bianca

Sintomatologia della cataratta

La cataratta può presentarsi a qualsiasi età, più spesso dopo i 65 anni di età. Si parla di cataratta congenita, cataratta senile, cataratta complicata e cataratta secondaria a seconda della causa. I sintomi più frequenti sono elecanti di seguito e chiariti nelle rispettive immagini di visione simulata al computer:

  • Riduzione della vista: È il sintomo che più di frequente pone in allarme il paziente e lo induce a sottoporsi alla visita oculistica. La riduzione delle capacità visive evolve in genere in maniera lenta, nell’arco di mesi o anni, nelle cataratte senili. Questo disturbo visivo è molto grave per le cataratte congenite bilaterali, ove può condurre ad una ambliopia ex anopsia (vedi la sezione Oftalmologia Pediatrica per maggiori informazioni);
  • Diplopia monoculare (visione doppia): Consiste nello sdoppiamento delle immagini fissate con l’occhio catarattoso. Può essere presente nelle fasi iniziali di formazione della cataratta;
  • Discromatopsia (alterazione della visione dei colori): Le opacità agiscono come un filtro modificando la trasmissione delle diverse lunghezze d’onda; ne deriva una discromatopsia, prevalentemente per il blu ed il violetto, e quindi una sensazione soggettiva di vedere gli oggetti intorno ingialliti;
  • Abbagliamento e visione di aloni attorno alle luci: E’ uno dei sintomi più precoci, che allarma il paziente.

Chirurgia della cataratta

Cause della cataratta

Caratteristica principe del cristallino, insieme alla capacità accomodativa, è la trasparenza. La cataratta è proprio una perdita di questa sua caratteristica. L’opacizzazione è causata da un’alterazione della struttura submicroscopica dei componenti della lente. Le teorie sorte per spiegare tale fenomeno patologico o, per meglio dire, fisiopatologico (più di 2 occhi su 3 vanno incontro ad opacizzazione al di sopra dei 65 anni!), sono molteplici, talune anche contraddittorie.I fattori di rischio conosciuti sono l’età, il diabete mellito (l’incidenza della cataratta nei diabetici è tre volte superiore rispetto ai non diabetici), i traumi bulbari, le terapie cortisoniche di lunga durata, l’ereditarietà (evidente nelle cataratte congenite).

Indicazioni all’intervento

Chirurgia della cataratta

La rimozione della cataratta viene eseguita quando il paziente ha una riduzione dell’acuità visiva. in genere, l’intervento è indicato quando la riduzione visiva è tale da non consentire il normale svolgimento delle attività quotidiane del paziente. In presenza di lieve riduzione della vista ma importanti disturbi della qualità visiva, come fotofobia e sdoppiamento dell’immagine,.l’oculista potrà consigliare di effettuare l’intervento, ma lascerà il paziente libero di decidere precisando che l’intervento non riveste comunque alcun carattere di urgenza.

Oggi le tecniche chirurgiche utilizzate nell’estrazione della cataratta sono due: la Facoemulsificazione (FACO) e molto meno frequentemente l’estrazione extracapsulare (ECCE).

Il cristallino catarattoso è sostituito con un cristallino artificiale (IOL) che consente la correzione del difetto refrattivo dell’occhio. Oggi vi è anche la possibilità di impiantare lenti pseudo-accomodative, che ristabiliscono parzialmente la capacità di messa a fuoco dell’occhio, per usare il meno possibile gli occhiali per leggere dopo l’intervento.

L’intervento viene effettuato generalmente in via ambulatorialite. E’ eseguito in anestesia topica (con gocce di collirio) ma può essere condotto, pe vari motivi, anche in anestesia locale (iniezione di anestetico nell’orbita) o in anestesia generale (es. neonati).
La terapia postoperatoria consta di colliri antinfiammatori ed antibiotici e necessita di una terapia antibiotica per bocca.

Chirurgia della Cataratta: Tecniche chirurgiche per la rimozione della cataratta

FACOEMULSIFICAZIONE

Oggi esistono numerose tecniche di facoemulsificazione del cristallino. Tutte hanno però in comune la tipologia di intervento, ovvero la frammentazione del nucleo catarattoso e l’aspirazione dei suoi residui corticali. L’intervento è eseguito praticando una incisione nella periferia corneale (di 2-3 mm circa) attraverso la quale è introdotta la sonda con cui è rimossa la cataratta. Alla fine dell’intervento, attraverso la stessa incisione, con l’impiego di uno speciale strumento, è inserita una lente intraoculare (IOL) morbida, pieghevole, all’interno del sacco capsulare. Non sono necessarie suture per rimarginare l’incisione corneale. Oggi la facoemulsificazione può essere combinata con il laser a femtosecondi per le incisioni della cornea e della cataratta.

FACOEMULSIFICAZIONE ASSISTITA DAL LASER A FEMTOSECONDI

Da un anno la tecnica di facoemulsificazione giova dell’uso combinato del laser a femtosecondi. L’intervento consiste in due momenti principali: il primo, nel quale il laser è impiegato per eseguire le incisioni corneali e della capsula del cristallino insieme alla frammentazione del nucleo della cataratta; il secondo nel quale è eseguita la procedura di facoemulsificazione. Al termine dell’intervento è impiantata una lente intraoculare.

ECCE

L’intervento di estrazione extracapsulare consiste nel praticare un larga incisione corneale (circa 11 mm) attraverso la quale esprimere il nucleo della cataratta. Al termine dell’intervento la lente intraoculare può essere impiantata nel solco irido-capsulare; di seguito l’incisione corneale è suturata con Nylon 10/0.

Cataratta Secondaria

La cataratta secondaria consiste in una opacizzazione della capsula posteriore del cristallino su cui viene inserita la lente intraoculare dopo l’intervento di cataratta. Oggi tale complicanza incorre in circa il 2-5% degli interventi, contro un 20% degli anni 90, grazie alle nuove tecniche chirurgiche ed alle nuove lenti intraoculari disponibili. Il trattamento della cataratta secondaria si avvale dell’uso di un laser ablativo, Nd-Yag, in grado di aprire un foro nella capsula posteriore del cristallino e ripristinare la trasparenza dell’asse visivo.